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Bonus casa 2023: Agevolazioni e incentivi per i lavori edilizi

Quali sono i bonus casa per il 2023? Vediamo le novità introdotte dalla legge di Bilancio sui lavori edilizi e come cambiano agevolazioni e incentivi, dalle ristrutturazioni all’acquisto.

Il pacchetto degli incentivi per i lavori in casa è molto consistente: i cittadini hanno bonus per ristrutturareacquistare mobili ed elettrodomestici, puntare alla riqualificazione energetica dell’edificio o migliorarne l’antisismica.

La legge di Bilancio 2023 ha anche prorogato la detrazione per l’abbattimento delle barriere architettoniche e ha cambiato la soglia massima per la spesa agevolata degli arredi.

La maggior parte dei cambiamenti riguarda il superbonus, anche se le modifiche sono avvenute con il decreto Aiuti quater e non con la legge di Bilancio. Gli altri bonus (ristrutturazione, l’ecobonus ordinario, il sismabonus e l’incentivo per i giardini) sono stati confermati senza modifiche.

Partiamo con una delle agevolazioni più usate: il bonus ristrutturazione. La legge di Bilancio dello scorso ha prorogato il bonus fino al 31 dicembre 2024 senza modifiche sostanziali rispetto alla struttura attualmente in vigore.

Come funziona il bonus ristrutturazione?

Si tratta di una detrazione del 50% sulle spese sostenute fino a un massimo di 96mila euro. L’elenco delle spese ammesse al bonus ristrutturazioni è lungo, e molti di questi lavori sono coperti anche dal superbonus (ma solo se in possesso di determinati requisiti):

  • interventi di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia, effettuati su tutte le parti comuni degli edifici residenziali o sulle singole unità immobiliari residenziali di qualsiasi categoria catastale, anche rurali e sulle loro pertinenze;
  • interventi necessari alla ricostruzione o al ripristino dell’immobile danneggiato a seguito di eventi calamitosi;
  • interventi relativi alla realizzazione di autorimesse o posti auto;
  • lavori finalizzati all’eliminazione delle barriere architettoniche (ascensori o montacarichi, installazione di strumenti idonei alla mobilità interna ed esterna di portatori di handicap gravi);
  • interventi relativi all’adozione di misure finalizzate a prevenire il rischio del compimento di atti illeciti da parte di terzi (cancelli, grate, porte blindate, casseforti, fotocamere collegate a vigilanza privata, ecc..);
  • interventi finalizzati alla cablatura degli edifici e al contenimento dell’inquinamento acustico;
  • interventi effettuati per il conseguimento di risparmi energetici;
  • interventi per l’adozione di misure antisismiche come opere per la messa in sicurezza statica;
  • interventi di bonifica dall’amianto e opere per evitare gli infortuni domestici;
  • riparazione di impianti per la sicurezza domestica (per esempio, la sostituzione del tubo del gas o la riparazione di una presa malfunzionante);
  • installazione di apparecchi di rilevazione di gas;
  • monitoraggio di vetri anti-infortunio;
  • installazione corrimano;
  • sostituzione di porte interne.

Parliamo adesso dell’ecobonus 2023

Nel pacchetto bonus casa c’è anche l’ecobonus ordinario per i lavori di riqualificazione energetica (orientati quindi al risparmio non solo energetico ma anche in bolletta), in vigore fino al 31 dicembre 2024. L’agevolazione permette di portare in detrazione dal 50 al 75% delle spese sostenute in base al tipo di intervento.

In generale:

  • 50% per infissi, biomassa e schermature solari;
  • 65% per le rimanenti tipologie di spese;
  • dal 70% al 75% se l’intervento è su parti comuni condominiali che non comportino modifiche volte a ridurre il rischio sismico.

Possono beneficiare della detrazione tutti i contribuenti, anche i titolari di reddito di impresa, che risultino possessori di un immobile in favore del quale vengono posti in essere interventi di riqualificazione energetica, ovvero:

  • i contribuenti che conseguono reddito d’impresa (persone fisiche, società di persone, società di capitali);
  • le associazioni tra professionisti;
  • gli enti pubblici e privati che non svolgono attività commerciale;
  • persone fisiche ovvero: titolari di un diritto reale sull’immobile, condomini per gli interventi sulle parti comuni, inquilini, coloro che possiedono un immobile in comodato, familiari o conviventi che sostengono le spese.

Grosse novità invece per il 2023  sul Superbonus

Nel 2023 l’aliquota del superbonus scende al 90% per tutte le spese.

Le eccezioni sono due: la prima riguarda i condomini che hanno presentato la Cila (comunicazione di inizio lavori) semplificata entro il 31 dicembre, ma bisogna anche che delibere siano state approvate entro e non oltre il 18 novembre.

La seconda eccezione riguarda le villette, che potranno usare il superbonus al 110% fino al 31 marzo 2023 (poi l’aliquota scenderà al 90%) solo se in possesso di due requisiti:

  • si deve trattare dell’abitazione principale;
  • il reddito di riferimento non può superare i 15mila euro annui.

Il reddito viene calcolato con le regole del quoziente familiare, e non con l’Isee. Fonte money.it

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